Diplomatico e uomo politico sovietico. Mentre prestava servizio nell'esercito
zarista, entrò (1898) nel Partito socialdemocratico russo, del quale
divenne in breve uno dei dirigenti. Dopo essere stato deportato in Siberia
(1899), riuscì a evadere e, rifugiatosi all'estero (1902),
partecipò a Londra (1903) al congresso del partito, aderendo alla fazione
bolscevica. Fece entrare in Russia ingenti quantitativi di armi e, dopo la
Rivoluzione d'Ottobre, poté tornare in patria. Arrestato a Parigi nel
1908, fu espulso dalla Francia e si stabilì nuovamente a Londra, da dove
mantenne contatti segreti con Lenin, rifugiatosi in Svizzera. Nel 1918 fu
nominato inviato sovietico in Inghilterra, ma non ottenne il riconoscimento
diplomatico. Nel 1922 prese parte ai lavori della conferenza di Genova e divenne
l'assistente di Cicerin al commissariato del popolo per gli affari esteri,
succedendogli nel 1930. Nel 1932 partecipò alla conferenza del disarmo di
Ginevra; l'anno seguente ottenne il riconoscimento dell'URSS da parte degli
Stati Uniti e nel 1934 l'ingresso del suo Paese nella Società delle
Nazioni. Prima dell'avvento al potere di Hitler,
L. cercò la
collaborazione della Germania e del Giappone, ma in seguito si avvicinò
alla Francia e in generale ai Paesi occidentali, con i quali avrebbe voluto dar
vita a una forte coalizione anti-nazista. Dopo gli accordi di Monaco del 1938
venne esonerato dai suoi incarichi e solo nel 1941 poté riprendere
l'attività politica, in veste di ambasciatore a Washington. Nel 1943 gli
successe Gromyko. Gli fu attribuito il libro
Notes for a Journal,
pubblicato in inglese nel 1955 (Bialystok 1876 - Mosca 1951).